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Recensione Mafia ll

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Messaggio Da thebytes Lun Nov 08, 2010 9:20 pm

Sviluppato da 2K Czech dietro produzione 2K Games, Mafia 2 giunge sul mercato portando sulle spalle il peso istituzionale di un brand che ha fatto storia. Atteso per molti anni dai fan con trepidazione, questo sequel è nato con la non facile premessa di dover soddisfare aspettative molto elevate, ovvero essere il Gangster Game definitivo (o almeno un titolo che sappia rappresentare Cosa Nostra quanto GTA IV ha fatto con la criminalità urbana moderna).
Chiariamo sin da subito un dato fondamentale: a fronte delle pur nobili intenzioni dei suoi sviluppatori, Mafia 2 manca, purtroppo, entrambi gli obiettivi, limitandosi a rappresentare "soltanto" una piacevole variante storica sul concept di Open World a sfondo delinquenziale. Tolto il dente, ora non ci resta che addentrarci nell'analisi del progetto e scoprire i motivi di questa mancata affermazione.
Dipanandosi in un arco di tempo compreso tra il 1943 e il 1955, Mafia 2 ruota pressoché interamente intorno all'epopea criminosa del giovane Vito Scaletta, volto nuovo di Cosa Nostra, in una immaginaria metropoli americana contesa da svariate Famiglie d'Onore. Nel corso della brutale carriera che lo trasformerà da semplice picciotto a temuto Don, egli avrà modo di confrontarsi con ogni cliché proprio dell'ambiente che lo circonda, il che, tradotto in termini di gameplay, significa: sparatorie, scazzottate, regolamenti di conti, inseguimenti in auto e ogni altra eventuale nefandezza legata a questo genere di attività.
Dai punti di vista narrativo e contestuale, ci troviamo senz'altro di fronte a un'opera molto curata e ben strutturata: dialoghi, personaggi e ambientazione riescono difatti a catturare appieno la tipica atmosfera dei Mafia-Movie più celebrati, regalando ai cultori attimi di totale appagamento. Forte delle sue inflessioni sicule, il doppiaggio italiano di supporto al tutto non fa che esaltare appieno queste qualità, al punto che, senza esagerazione, riteniamo che quest'elemento rappresenti uno dei maggiori punti di forza dell'intero gioco.
Come da canovaccio, l'avventura va sviluppandosi lungo un'area di gioco molto vasta - la sola metropoli occupa ben 26 km2 di territorio virtuale - al cui interno è possibile spaziare in cerca di negozi, ma poco altro (divertenti, ma fini a loro stesse, le pagine centrali dei Playboy d'annata).
Per coprire le distanze, sarà possibile avvalersi del supporto di circa 50 differenti veicoli, molti dei quali ispirati alle più amate vetture d'epoca, ed è quasi inutile ribadire che il buon Vito potrà divertirsi a rubarle, sfasciarle, collezionarle e personalizzarle.
A fronte di cotanta libertà, la città non offre, tuttavia, chissà quali alternative alla Quest Principale. Di conseguenza, dimenticatevi l'ebbrezza di girare alla ventura, come in qualsiasi Red Dead Redemption: correreste il rischio di annoiarvi o, ancora peggio, di finire vittima della limitatissima intelligenza artificiale asservita alle gestione di pedoni, automobilisti e poliziotti! In tal senso, è veramente avvilente notare quanto sia facile investire passanti, restare coinvolti in puerili incidenti e scatenare pertanto un putiferio, con tanto di polizia alle calcagna, solo per essere usciti dal vialetto...
Le cose, fortunatamente, migliorano durante gli scontri a fuoco e gli inseguimenti legati alla tramna, dove gli avversari risultano quantomeno più scaltri. Nonostante ciò, entrambe le sequenze di gioco risultano comunque viziate da limiti tecnico-strutturali evidenti che ne compromettono talvolta l'efficacia. Se nell'ambito delle corse in auto, queste sbavature si rivelano, principalmente, in occasionali cali di frame rate e spiacevoli episodi di tearing, le cose si complicano maggiormente sotto il profilo delle sparatorie... Oltre a patire gli effetti di un sistema di puntamento piuttosto scattoso e impreciso, non è di fatti raro assistere a fastidiosi svarioni di ordine fisico: sparare alla gamba di uno scagnozzo e vederlo morire sul colpo come se lo si fosse centrato alla schiena non è, ad esempio, il massimo... Soprattutto se si considera, invece, la cura riservata dagli sviluppatori alla rappresentazione degli impatti tra i proiettili e gli elementi degli scenari.
Fortuna, allora, che almeno un valido sistema di copertura intervenga prontamente a mettere una toppa sulle falle più evidenti, anche se la necessità di maggiori rifiniture appare in ogni caso evidente.
Dal punto di vista meramente visivo, Mafia 2 se la cava con un certo stile, ostentando texture vivide, scenari molto puliti e un coefficiente di dettaglio generalmente sopra la media dei titoli di matrice Open World. Di contro, per quanto giochi di luce, gestione dei riflessi ed effettistica di contorno contribuiscano senz'altro ad acuire la positività dell'impatto scenico, è possibile riscontrare una certa "legnosità" nelle routine di animazione principali, come quelle legate ai movimenti del protagonista. Il che, sommato a occasionali compenetrazioni di poligoni e veniali bug di contorno, finisce con lo smorzare leggermente gli entusiasmi dello spettatore/giocatore...
Alla luce di quanto detto, sarebbe a questo punto quasi obbligato riferirsi a Mafia 2 come a un'amara delusione, ma sarebbe troppo ingeneroso. Seppur appesantito da limiti strutturali e privo di una modalità multiplayer che prolunghi un fattore longevità orbitante intorno alle 12 ore totali, Mafia 2 riesce in ogni caso a offrire un'esperienza di gioco, nel complesso, piacevole, a patto di non fare sconvenienti confronti con le due hit di Rockstar.
Mafia 2 si ritaglia un dignitoso spazio nella categoria degli action, quantomeno rubando al pur discreto Il Padrino 2 della EA il titolo di miglior rappresentazione virtuale di Cosa Nostra su console e PC.
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